viernes, agosto 10, 2012

PUNT0 DI POLEMICA EGOISTA RISPOSTA A STEFANO


(en italiano)

“Io mi figuro che ogni corpo specifico si sforzi di diventare padrone dell'intero
spazio e di espandere la sua forza(la sua volontà di potenza)e di respingere
tutto ciò che si oppone alla sua espansione.Ma si scontra continuamente con
gli sforzi uguali di altri corpi e finisce con l'accomodarsi(“unificarsi”)con quelli
che gli sono abbastanza affini-che poi insieme cospirano per conseguire la
potenza.”
“L'interpretazione meccanicistica del mondo”-”Volontà di potenza” F.Nietzsche

Nel testo qua vergato ed esperenziato-io fiero Nichilista rilevo in un dibattito amoraleconseguente
all'endemico ruolo portante di chi derime il proprio essere “individuo”-e vado ad
approfondire il punto di provocazione egoista nell'inchiesta “Ardire”:
In specifico nel testo uscito a nome del compagno Stefano di Culmine ma allo stesso tempo di
quello della compagna Elisa,anche essa facente parte del blog anarchico,in quanto
promulgatori di un sillogismo-colpa-non colpevole:difesa tecnica.
Il punto di provocazione egoista si distingue interamente-e per intensità vissuta-da un
semplificativo “dìbattito” e conseguente solidarietà-manifesto della non specificazione di
scelte singole e rivendicative.
Non specificazione in quanto l'atto determinato nella sola reazione risiede-e insidianell'attenuare
il rivendicativo e indefinibile peculiare moto portante singolativo.
Il punto di provocazione egoista diviene il punto di non ritorno:
In nessun modo accetto l'assolutorio ruolo designato dal compagno Stefano di Culmine( e di
rimando anche le poche righe della compagna Elisa).
Scrivo a chiare lettere,che nessuno obbliga niente a nessuno-ma io non obbligo me stesso nel
retrocedere in un assunto di compendioso concatenamento della relazione colpa-non
colpa:difesa tecnica.
Stefano-e di rimando Elisa-si possono muovere a loro modo-ma io nego in una inchiesta in cui
sono coinvolto-di seguire le loro “orme”.
Specifico che dalle note emerse nel testo di Stefano-in primis-sembra che lui voglia dichiarare
le sue intenzioni-accentrando la sua modulazione espressiva e testuale in maniera
proporzionata a quella degli altri indagati.
Altrui indagati di cui fino ad ora sono usciti i testi-oltre al mio “Un infinito Vertice in un
Abisso”, quelli dell'affine Maurizio “Il trionfo del genio distruttore”(testo che condivido in
maniera totale)il compagno Tomo e la Cospirazione delle cellule di fuoco,che entrambi
firmato con lo stesso titolo-”Il Caos e alle porte” il loro testo rivendicativo.
Il punto di provocazione egoista non asseconda nulla che possa porre una sacrale amicizia
come presupposto per l'annullamento della propria specificità.
Se si deve scrivere una cosa che si nega e si rifiuta,la si scrive.
Se si deve polemizzare per affrontare il nemico insidioso del “tutto”,lo si farà,
fino-a come espresso prima-al punto del non ritorno-responsabilità di assunzione compresa.
Andiamo ad approfondire nell'esaminare lo scritto di Stefano-per rendere chiaro come io in
ambito antigiuridico e amorale
mi muoverò-scelta affine che hanno anche fatto Maurizio e Tomo.



“l 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della
facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame”

La parte iniziale del testo,già denota una collisione antinomica che parte da una scelta nella
facoltà di non rispondere e il riesame.
Nello specifico scrivo una breva nota per chiarire che l'uso del diritto qua è espresso a piene
facoltà,anche perchè il “non rispondere” è l'ordinario modo di muoversi che l'avvocato scelto
usa come espediente per esaminare le carte e muoversi di conseguenza nel preparare una
difesa tecnica.
“aticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i
tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è
che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo
punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà
doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale”

Quale riflessione e su che punti?
Se la riflessione parte già dallo schematizzare tutto rendendo inoffensivo un blog come
Culmine che negli anni aveva tracciato in maniera essenziale in ambito-cosidetto controinformativo(
anche se si dovrebbe anche qua specificare che significato ha “informare”)come
punto di raccordo dell'anarchia d'azione e di analisi approfondita dello sperimentare oltre
ogni linea ufficiale,che sia la fai tradizionale o che sia l'insurrezionalismo.
La “libertà” così espressa racchiude in sé l'ammonimento a chi,se non al potere formale?
Come pretendere-dopo aver scelto un nome come Culmine(e ricordiamo che Severino di
Giovanni era essenzialmente antigiuridico e amorale),di chiedere a qualcuno la “libertà”?
Libertà intesa come uso del diritto ad informare anche “contro”?
Il contro presuppone che ci sia magari un unico nemico nello Stato e non nella società
umana,con le sue regole di compensazione e di riduzione di ogni vissuto.
Ridurre un agire come quello che promulgava Culmine,nel “lamentarsi” della non libertà
nello scrivere o usare la rete per comunicare,è mettersi sempre da una parte,che è quella
vittimista,cosa che Il Culmine di Severino di Giovanni e gli altri compagni Individualisti,fino
alla loro fucilazione non hanno fatto agendo e praticando la “parola armata”!

Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa
impugnarlo.

Come “non interessa”? La nota qua espressa diviene un altra volta l'usare l'effetto del
significato che si vuole dare in una scelta legale nella sua negazione.
Prima si scrive di “facoltà di non rispondere”,poi si dice “riesame” e infine si nega il diritto e
la non impugnazione.
Di nuovo collima in collisione l'antinomia dell'estensore del testo in difesa di un diritto a farsi
difendere in un processo tecnico(come polemica si può partire da questo per criticare anche il
cosidetto “processo politico”,che nega allo stesso modo ogni attacco..).

Il giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni, stesso
copione già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei
compagni greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia.
Anche su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica,
bisognerà riflettere

Su cosa bisogna riflettere?
Ancora una volta,le note qua sopra espresse intendono andare in una completa difesa del
proprio vissuto facendo paragoni completamente diversi tra di loro,in antitesi:
Come espresso dall'affine Maurizio,si dovrà approfondire sulla difesa del caso “Bombas”,ma
ora se andiamo a leggere le carte,mettere tutto assieme,e di nuovo,annullare ogni differenza
peculiare e di scelte,mettendo tutta sotto l'ala protettrice dell'anarchismo dal linguaggio
rivoluzionario stereotipato.
Il compagno Stefano come fa a scrivere dell'internazionale repressiva,come se le scelte siano
uguali per tutti,lui che si dichiara individualista?
I compagni della Cospirazione delle cellule di fuoco vanno a ribadire il loro antigiuridismo e
non hanno a che fare in nessuna maniera con il caso “Bombas”
Perchè allora fare una comparazione simile?

Annuncio che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con
la quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I
compagni anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così
sprovveduto, come vorrebbero far credere.

Le parole espresse prima vengono completamente ribaltate in uno schizofrenico quanto
normale antecedere verso una completa rimozione delle note e dei testi espressi su
Culmine/Iconoclasta:
cosa significa in parole povere( la parola ora diviene vuota)scrivere di “menzogne”?
Il significato che sembra voglia dargli il compagno Stefano,è quello nell'esprimere il proprio
rifiuto nell'avere qualunque attinenza e affinità con gli attentati della F.A.I. Informale,e
prendo spunto per scrivere:si legge solo con qualche sottile differenza le parole di Stefano con
quelle delle storiche (in senso ferme in maniera temporale)affermazioni della defunta(esiste in
funzione del cadavere di Malatesta)note della fai tradizionale.
Per essere ancora una volta specifico,le differenze ci sono-perchè fino a prima dell'arresto
Culmine e Iconoclasta affrontava gli eventi-approfondendo in maniera specifica le svariate
sperimentazioni in ambito anarchico-ma con le note soprastanti si riduce tutto allo
svuotamento completo di un radicale conflitto con la società umana.
Affermare “menzogna” vuole esprimere a chiare lettere “io non appoggio determinati
attentati”!
Ma allora chiedo in sostanza,quali sono le differenze defunti faisti malatestiani?

Per preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun
interrogatorio da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del
movimento anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti,
comunicati, articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di
volta in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che
qualche compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare
attenzione alla cronologia dei post pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio
sarà. (Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta,
potreste essere arrestati).

Il punto di polemica egoista arriva ad affondare,dove gli altri per “paura” morale,si fermano:
Caro compagno Stefano-e si badi bene anche a chi accetta la difesa legale-come si può andare
a scrivere “nessun interrogatorio”,se si sa chiaramente che l'avvocato parlerà a nome di chi lo
sceglie-e poco cambia essere o non essere interrogati?
Qua si deve-come sopra-dire le cose come stanno,e che di solito in ambito processuale non
escono mai:
L'avvocato-oltre a essere amico di giudici e pm-usa il suo mestiere per fare sia i propri
interessi-i clienti di solito pagano-e congiuntamente per andare avanti nella carrieraderimono
ogni peculiarità del proprio assistito per salvarlo con una serie di mirabolanti
contorsioni linguistiche atte al configurare la persona difesa come una vittima.
Caro compagno Stefano,ma su Culmine Iconoclasta non si specificava chiaramente la totale
contrapposizione tra un certo tipo di anarchismo(quello individualista-nichilista-egoista e
d'attacco)e quello del movimento?
Adesso in conformazione della difesa legale,si è diventati “tutti il movimento”?
Per chi come me Fiero Nichilista l'anarchismo d'azione è una parte viva di me stesso con il
L'Ego che eiacula spasmodicamente per ogni attentato che si afferma in un mondo "vero” e
statico,leggere delle note in cui ci si fa difendere in maniera tecnica e poi si vuole la
“ricostruzione” delle azioni degli ultimi decenni,mi fa pensare intensamente?

Da individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso
dell’antigiuridismo anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per
“Oltraggio all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso
abbia dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio pieno
di menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.

Le ultime note riportate sono quelle che mi riguardano da più vicino in quanto fautore
insieme all'affine Maurizio di un serio approfondimento di non facile conclusione
sull'antigiuridismo sia sul piano congiunto del praticare la teoria e teorizzare la pratica-sia
con la Cerbero Edizioni-VerticeAbisso-affiancati ora da Tomo,che ha scelto di non farsi
difendere nell'inchiesta “Ardire”.
Il compagno Stefano qua si cala nei panni dell'assolutista conclamato nella riduzione a due
righe di una scelta antigiuridica.
Come poter non rabbrividire nelle note scritte dalla compagna Olga in ambito di rifiuto del
diritto e poi leggere queste due righe,atte-come sopra al “tutto” omologante degli anarchici
giuridici?
Le “menzogne” di cui si scrive,le manipolazioni di cui si pensa,e gli errori di traduzione(anche
questo adesso..),sono oltrepassando l'atto tecnica della difesa,la completa rimozione di ogni
rivendicazione di attinenza e affinità con un percorsi informali e distruttivi che in questi anni
sono andati a segno andando ad annientare per un istante di follia la pace sociale,voluta anche
da chi come il compagno Stefano si pone come mediatore delle parti,andando a chiedereatutt
il movimento anarchico-la ricostruzione delle azioni-di cui io estensore del testo provocatorioposso
percepire in me stesso come una sorta di compensazione dei testi marchiati con il sangue
su Culmine Iconoclasta.
Per chi convinto assertore della difesa giuridica-si muoverà in tal senso,io fiero Nichilista non
aspetterò che il plotone a salve mi venga davanti,e andrò all'attacco con chi sceglierà-a suo
modo-di negare ogni diritto e dovere morale!

Federico Buono

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