(en italiano)
“Io mi figuro che ogni corpo specifico si sforzi di
diventare padrone dell'intero
spazio e di espandere la sua forza(la sua volontà di
potenza)e di respingere
tutto ciò che si oppone alla sua espansione.Ma si scontra
continuamente con
gli sforzi uguali di altri corpi e finisce con
l'accomodarsi(“unificarsi”)con quelli
che gli sono abbastanza affini-che poi insieme cospirano
per conseguire la
potenza.”
“L'interpretazione meccanicistica del mondo”-”Volontà
di potenza” F.Nietzsche
Nel testo qua vergato ed esperenziato-io fiero
Nichilista rilevo in un dibattito amoraleconseguente
all'endemico ruolo portante di chi derime il proprio
essere “individuo”-e vado ad
approfondire il punto di provocazione egoista
nell'inchiesta “Ardire”:
In specifico nel testo uscito a nome del compagno
Stefano di Culmine ma allo stesso tempo di
quello della compagna Elisa,anche essa facente parte
del blog anarchico,in quanto
promulgatori di un sillogismo-colpa-non
colpevole:difesa tecnica.
Il punto di provocazione egoista si distingue
interamente-e per intensità vissuta-da un
semplificativo “dìbattito” e conseguente
solidarietà-manifesto della non specificazione di
scelte singole e rivendicative.
Non specificazione in quanto l'atto determinato nella
sola reazione risiede-e insidianell'attenuare
il rivendicativo e indefinibile peculiare moto portante
singolativo.
Il punto di provocazione egoista diviene il punto di
non ritorno:
In nessun modo accetto l'assolutorio ruolo designato
dal compagno Stefano di Culmine( e di
rimando anche le poche righe della compagna Elisa).
Scrivo a chiare lettere,che nessuno obbliga niente a
nessuno-ma io non obbligo me stesso nel
retrocedere in un assunto di compendioso concatenamento
della relazione colpa-non
colpa:difesa tecnica.
Stefano-e di rimando Elisa-si possono muovere a loro
modo-ma io nego in una inchiesta in cui
sono coinvolto-di seguire le loro “orme”.
Specifico che dalle note emerse nel testo di Stefano-in
primis-sembra che lui voglia dichiarare
le sue intenzioni-accentrando la sua modulazione
espressiva e testuale in maniera
proporzionata a quella degli altri indagati.
Altrui indagati di cui fino ad ora sono usciti i
testi-oltre al mio “Un infinito Vertice in un
Abisso”, quelli dell'affine Maurizio “Il trionfo del
genio distruttore”(testo che condivido in
maniera totale)il compagno Tomo e la Cospirazione delle
cellule di fuoco,che entrambi
firmato con lo stesso titolo-”Il Caos e alle porte” il
loro testo rivendicativo.
Il punto di provocazione egoista non asseconda nulla
che possa porre una sacrale amicizia
come presupposto per l'annullamento della propria
specificità.
Se si deve scrivere una cosa che si nega e si
rifiuta,la si scrive.
Se si deve polemizzare per affrontare il nemico
insidioso del “tutto”,lo si farà,
fino-a come espresso prima-al punto del non
ritorno-responsabilità di assunzione compresa.
Andiamo ad approfondire nell'esaminare lo scritto di
Stefano-per rendere chiaro come io in
ambito antigiuridico e amorale
mi muoverò-scelta affine che hanno anche fatto Maurizio
e Tomo.
“l
16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso
della
facoltà
di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame”
La parte iniziale del testo,già denota una collisione
antinomica che parte da una scelta nella
facoltà di non rispondere e il riesame.
Nello specifico scrivo una breva nota per chiarire che
l'uso del diritto qua è espresso a piene
facoltà,anche perchè il “non rispondere” è l'ordinario
modo di muoversi che l'avvocato scelto
usa come espediente per esaminare le carte e muoversi
di conseguenza nel preparare una
difesa tecnica.
“aticipo
solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i
tanti
teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è
che
stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo
punto,
ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà
doverosa
una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale”
Quale riflessione e su che punti?
Se la riflessione parte già dallo schematizzare tutto
rendendo inoffensivo un blog come
Culmine che negli anni aveva tracciato in maniera
essenziale in ambito-cosidetto controinformativo(
anche se si dovrebbe anche qua specificare che
significato ha “informare”)come
punto di raccordo dell'anarchia d'azione e di analisi
approfondita dello sperimentare oltre
ogni linea ufficiale,che sia la fai tradizionale o che
sia l'insurrezionalismo.
La “libertà” così espressa racchiude in sé
l'ammonimento a chi,se non al potere formale?
Come pretendere-dopo aver scelto un nome come Culmine(e
ricordiamo che Severino di
Giovanni era essenzialmente antigiuridico e amorale),di
chiedere a qualcuno la “libertà”?
Libertà intesa come uso del diritto ad informare anche “contro”?
Il contro presuppone che ci sia magari un unico nemico
nello Stato e non nella società
umana,con le sue regole di compensazione e di riduzione
di ogni vissuto.
Ridurre un agire come quello che promulgava Culmine,nel
“lamentarsi” della non libertà
nello scrivere o usare la rete per comunicare,è
mettersi sempre da una parte,che è quella
vittimista,cosa che Il Culmine di Severino di Giovanni
e gli altri compagni Individualisti,fino
alla loro fucilazione non hanno fatto agendo e
praticando la “parola armata”!
Non
ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa
impugnarlo.
Come “non interessa”? La nota qua espressa diviene un
altra volta l'usare l'effetto del
significato che si vuole dare in una scelta legale
nella sua negazione.
Prima si scrive di “facoltà di non rispondere”,poi si
dice “riesame” e infine si nega il diritto e
la non impugnazione.
Di nuovo collima in collisione l'antinomia
dell'estensore del testo in difesa di un diritto a farsi
difendere in un processo tecnico(come polemica si può
partire da questo per criticare anche il
cosidetto “processo politico”,che nega allo stesso modo
ogni attacco..).
Il
giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni,
stesso
copione
già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei
compagni
greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia.
Anche
su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica,
bisognerà
riflettere
Su cosa bisogna riflettere?
Ancora una volta,le note qua sopra espresse intendono
andare in una completa difesa del
proprio vissuto facendo paragoni completamente diversi
tra di loro,in antitesi:
Come espresso dall'affine Maurizio,si dovrà
approfondire sulla difesa del caso “Bombas”,ma
ora se andiamo a leggere le carte,mettere tutto
assieme,e di nuovo,annullare ogni differenza
peculiare e di scelte,mettendo tutta sotto l'ala
protettrice dell'anarchismo dal linguaggio
rivoluzionario stereotipato.
Il compagno Stefano come fa a scrivere
dell'internazionale repressiva,come se le scelte siano
uguali per tutti,lui che si dichiara individualista?
I compagni della Cospirazione delle cellule di fuoco
vanno a ribadire il loro antigiuridismo e
non hanno a che fare in nessuna maniera con il caso “Bombas”
Perchè allora fare una comparazione simile?
Annuncio
che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con
la
quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I
compagni
anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così
sprovveduto, come vorrebbero far
credere.
Le parole espresse prima vengono completamente
ribaltate in uno schizofrenico quanto
normale antecedere verso una completa rimozione delle
note e dei testi espressi su
Culmine/Iconoclasta:
cosa significa in parole povere( la parola ora diviene
vuota)scrivere di “menzogne”?
Il significato che sembra voglia dargli il compagno
Stefano,è quello nell'esprimere il proprio
rifiuto nell'avere qualunque attinenza e affinità con
gli attentati della F.A.I. Informale,e
prendo spunto per scrivere:si legge solo con qualche
sottile differenza le parole di Stefano con
quelle delle storiche (in senso ferme in maniera
temporale)affermazioni della defunta(esiste in
funzione del cadavere di Malatesta)note della fai
tradizionale.
Per essere ancora una volta specifico,le differenze ci
sono-perchè fino a prima dell'arresto
Culmine e Iconoclasta affrontava gli
eventi-approfondendo in maniera specifica le svariate
sperimentazioni in ambito anarchico-ma con le note
soprastanti si riduce tutto allo
svuotamento completo di un radicale conflitto con la
società umana.
Affermare “menzogna” vuole
esprimere a chiare lettere “io non appoggio determinati
attentati”!
Ma allora chiedo in sostanza,quali sono le differenze
defunti faisti malatestiani?
Per
preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun
interrogatorio
da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del
movimento
anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti,
comunicati,
articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di
volta
in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che
qualche
compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare
attenzione alla cronologia dei post
pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio
sarà.
(Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta,
potreste
essere arrestati).
Il punto di polemica egoista arriva ad affondare,dove
gli altri per “paura” morale,si fermano:
Caro compagno Stefano-e si badi bene anche a chi
accetta la difesa legale-come si può andare
a scrivere “nessun interrogatorio”,se si sa chiaramente
che l'avvocato parlerà a nome di chi lo
sceglie-e poco cambia essere o non essere interrogati?
Qua si deve-come sopra-dire le cose come stanno,e che
di solito in ambito processuale non
escono mai:
L'avvocato-oltre a essere amico di giudici e pm-usa il
suo mestiere per fare sia i propri
interessi-i clienti di solito pagano-e congiuntamente
per andare avanti nella carrieraderimono
ogni peculiarità del proprio assistito per salvarlo con
una serie di mirabolanti
contorsioni linguistiche atte al configurare la persona
difesa come una vittima.
Caro compagno Stefano,ma su Culmine Iconoclasta non si
specificava chiaramente la totale
contrapposizione tra un certo tipo di anarchismo(quello
individualista-nichilista-egoista e
d'attacco)e quello del movimento?
Adesso in conformazione della difesa legale,si è
diventati “tutti il movimento”?
Per chi come me Fiero Nichilista l'anarchismo d'azione
è una parte viva di me stesso con il
L'Ego che eiacula spasmodicamente per ogni attentato
che si afferma in un mondo "vero” e
statico,leggere delle note in cui ci si fa difendere in
maniera tecnica e poi si vuole la
“ricostruzione” delle azioni degli ultimi decenni,mi fa
pensare intensamente?
Da
individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso
dell’antigiuridismo
anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per
“Oltraggio
all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso
abbia
dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio
pieno
di
menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.
Le ultime note riportate sono quelle che mi riguardano
da più vicino in quanto fautore
insieme all'affine Maurizio di un serio approfondimento
di non facile conclusione
sull'antigiuridismo sia sul piano congiunto del
praticare la teoria e teorizzare la pratica-sia
con la Cerbero Edizioni-VerticeAbisso-affiancati ora da
Tomo,che ha scelto di non farsi
difendere nell'inchiesta “Ardire”.
Il compagno Stefano qua si cala nei panni
dell'assolutista conclamato nella riduzione a due
righe di una scelta antigiuridica.
Come poter non rabbrividire nelle note scritte dalla
compagna Olga in ambito di rifiuto del
diritto e poi leggere queste due righe,atte-come sopra
al “tutto” omologante degli anarchici
giuridici?
Le “menzogne” di cui si scrive,le manipolazioni di cui
si pensa,e gli errori di traduzione(anche
questo adesso..),sono oltrepassando l'atto tecnica
della difesa,la completa rimozione di ogni
rivendicazione di attinenza e affinità con un percorsi
informali e distruttivi che in questi anni
sono andati a segno andando ad annientare per un
istante di follia la pace sociale,voluta anche
da chi come il compagno Stefano si pone come mediatore
delle parti,andando a chiedereatutt
il movimento anarchico-la ricostruzione delle azioni-di
cui io estensore del testo provocatorioposso
percepire in me stesso come una sorta di compensazione
dei testi marchiati con il sangue
su Culmine Iconoclasta.
Per chi convinto assertore della difesa giuridica-si
muoverà in tal senso,io fiero Nichilista non
aspetterò che il plotone a salve mi venga davanti,e
andrò all'attacco con chi sceglierà-a suo
modo-di negare ogni diritto e dovere morale!
Federico
Buono
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