jueves, marzo 14, 2013

IL DELIRIO DI NEGAZIONE-NIENT-ISMI



Este texto representa la continuaciòn de “L’Abisso Nichilista” e “Desiderio Abissale”

En una non-busca del Poder Singulativo Existencial en el alcance de la asì llamada “locura”.

En texto he puesto una nota en respuesta a la parroquia de la anarquia redentora- que aclara su propria mierda moral con el texto  “Barcellona:comunicato d'azioni anarchichei e risposta ai Nichilisti".

Adelante por el Nihilismo Destructor-y afinidad a los bombarderos del grupo de guerrilla “Anarquistas Nihilista”!

 Fede “Compulsivo”

(Nota de R:  el penoso texto al que se refiere el compañero se puede leer aquí
Comunicado de acciones anarquistas y respuesta a los compañeros nihilistas



DEDICATO ALLA MIA AFFINE NICHILISTA SARA ZAPPAVIGNA!

IL DELIRIO DI NEGAZIONE-NIENT-ISMI

Guardando fuori della finestra, fissò le stelle e volle che cessassero d’esistere. Le stelle sparirono.Volle poi che tutta l’altra gente cessasse d’esistere, e l’ospedale si fece stranamente silenzioso, ancor più silenzioso del solito.Passò poi al mondo, e si ritrovò sospeso nel vuoto.Con la stessa facilità si liberò del proprio corpo, e poi giunse finalmente ad annullare se stesso”.
“Il Solipsista” Fredric Brown

Nel profondo degli Abissi Nichilisti-l’Individuo ricerca la sperimentazione dell’Io-e del Sé Annientativo-e nel fondo del rimanente esplorativo- prevede e annette la sua illusione-il suo mondo rappresentativo-in un erogeno pulsare atto a provocare-stati di non determinazione-in una distruzione maniacale-del suo non oggetto-in un compulso irritare uno “sfregamento” discorde che diverge ed è difforme-in un “mondo interiore”.
Il brivido illude-ma dove “palpa” la percezione fattiva del reale in un incubo orgasmico?
Il “reale”-il fenomeno oggetto-diviene la proiezione della causa e dell’effetto in una a-causa -senza nessun effetto.
L’effetto è casuale e nel modo pertinente al motivo per il quale-la causa produce l’effetto-agendo e stimolando la forma oggetto-a cui si è dato il “motivo” per agire.
Il pensiero-senza attrito-determina la logica producente nel fenomeno che corrisponde alla cronologica anestesia che sintetizza in un condensare il movimento del corpo nel concepire l’atto.
La metodo-logia-l’ordinamento determinato di ogni fondamento teorico-circoscrive e definisce-la definizione dell’atto-come supposto limite definito e stabilito in un calcolo nel computare-e nel determinarne la causa.
L’oggetto include e fissa il calcolo dell’oggetto e il suo fenomeno-come una numerazione permanente in un consequenziale continuativo e identico-preciso e continuato-in un procedere nella scansione determino-logica dell’atto-che rimane omogeneo.
Ogni senso è un solo senso-riconosciuto e assimilato dalla forma oggetto-e il fenomeno produce un percorso uniforme-che segue e insegue-non segue ma segue-e si adatta al qualcosa che precisa la linea che è conseguente al comprendere-il “qualcosa” che si sta inseguendo.
Il “riconoscere” comprende la sequenza di adattabilità-in cui si verifica il punto determinato-attendibile-stabilito-in cui il corpo esprime-e coagula dentro al fondo del proprio Sé esistentivo-l’ordinario esprimentesi della causa e il suo effetto.
Il nesso avanza un ipotesi-l’ipotesi deflette in un ponderare la teoria ipotizzata-per cui-lo stabile effetto della procedura scansiona il prodotto-che segue ma non segue-e si adatta a quel “qualcosa” che rimane ristretto e limitato nel nesso tra la causa e l’effetto.
Il convenuto limite- stabilisce che il “fondo” esistentivo-non può prevedere l’”attorno”-da cui si esige una scansione procedurale-in un seguito che segue ma non insegue e si adatta e riduce ogni ipotesi che spezza l’ipotesi del metodo e della tecnica-in cui-il metodolo-logico spazio si riduce e diventa un angusto posizionarsi nella semplificazione in un effetto per la causa.
La forma riconosciuta dal fondo del Sé esistentivo-ha il suo “luogo” nel pensare e nel portare a compimento il passo che succede nel muoversi dalla “forma” semplificata dell’oggetto e del fenomeno-nel fenomeno stesso-in cui-esiste un “corpo” che procede continuo e costante-nel regolare un simile al simile che è il “pari” di tutto-in tutto e per tutto.
Incessante si muove dentro il fondo Abissale-il “rimanente”-e si mescola e combina-senza nessuna separazione di ogni bene e di ogni male.
“..non ho lo stomaco” “non ho la testa”, o nella loro trasformazione “il mio cuore è diventato di pietra”; dello spirito “sono senza anima”; dei beni materiali “non ho abiti”, “non ho casa”, “non ho cibo” e relazionali “non ho famiglia”; dell’intera persona “non ho nome”, “non ho passato”, “non ho età”.
“La sindrome di Cotard:la convinzione di essere morti”*
Il limite fissa l’immobile “riflettere” come la sensazione di un atomismo con-producente il delimito prodotto in un abituale e definito permanente ed effettivamente stabile:”pensare”.
L’illusione prospettiva-“è”-si muove in profondità-dando immagini e raffigurazioni della “cosa”-di un atto-e del momento in un viverlo-va a fondo e risale-sprofonda e riemerge-nitido e opaco-massimo e minimo-incontra angoli e resistenze-il nulla e il tutto-e lentamente ritorna nel “fondo” del Sé.
La prospettiva-la visuale che sfondo ha davanti a sé e nel “mondo vero”?
L’immoto perdurare della visuale della forma oggetto-restringe-deve conservare il “bene” della società valorizzata-in cui persevera lo stabile effetto invariabile nel preservare il “grado” di unità che prosegue-e consiste in un eterogeneo immodificato-in un criterio logico nella forma “forma”-che configura l’immagine e il modello ristretto in un ambito causale ed effettivo.
Il tratto somatico della forma oggettuale-è il principio codificato della struttura figurativa ed espressiva di una logica conseguente in un consequenziale tramutarsi della figura-attraverso il divenire del contesto in cui l’oggetto si modifica-in disposizione dello schema-tra cui-e per cui-il “qualcosa” è l’immagine e il principio costituito.
Il parametro-ricerca e ottiene dal mezzo “fine”-l’immagine contestualizzata-attraverso il metro di giudizio-che considera-il ri-considerativo-ogni qual volta emerge il Delirio di Negazione.
Il normo-uomo elegge lo scopo della misura contundente nella formula per il bene e nel bene-in un amalgamare la ragione con lo scopo in cui il bene si muove e ordina il “comprendere” come grado normativo in cui si muove l’effetto dell’oggetto “forma” concatenato al ri-considerativo effettuale.
L’effetto comprende una serie di scale di valori normativi che regolano l’oggetto che è formato dalla “forma” nel contesto e nel criterio normo-moralizzato.
Il concetto non distingue la relazione dell’oggetto “forma” che produce il comprendere:il motivo dello schema di assunzione dell’assoluto:
In assoluto tutto il “quanto” deve essere e dire il vero del “qualcosa” esprimente il quanto qualunque in qualunque modo non modificato in un modello-ordine.
Il normo-uomo semplifica fino a reclamare la “forma” contestualizzata nell’oggetto in un intreccio di sequenze logico espressivo e determino-logiche.
Lo spazio che occupa la forma è il contesto del muoversi in una dinamica di disciplina normativa dal “quanto” al “qualcosa” in un flusso che è mono tematizzato dalla presenza del rapporto “scopo oggetto”-causa effettuale-ed effetto in una causa.
Il tempo del movente dinamico-si tramuta continuo in un immobile pensare al “quanto” sia “qualcosa”-in quanto la misura deve essere e rimanere in un parametro tra la causa e l’effetto contestualizzato nella forma oggetto.
La dinamica ordina l’espressione di un ipotesi-costantemente con un concetto del “normo-dotato”--attraverso una metodolo-gia che applica l’utile stabile in un effetto stabilizzante:
Stabile e retro –attivo nel pensare che il proprio oggetto sia la forma applicata dalla norma che configura la non facoltà esistentiva.
Perseveriamo nella vita proprio perché essa non si regge sul nulla,perché non ha neanche l’ombra di un argomento.La morte è troppo esatta:ha tutte le ragioni dalla sua.Misteriosa per i nostri istinti,dinnanzi alla nostra riflessione si dimostra limpida,priva di seduzioni,e senza le false attrattive dell’ignoto”.
“Variazioni sulla morte” “Sommario di decomposizione”E.Cioran


Il reale e l’autentico effettivo-in un conforme produrre un sogno e l’immagine autentica di una scansione procedurale atomistica-in un intrinseco materializzarsi della forma concreta e dinamica nel porre l’oggetto casuale in un effetto per la sua causa.
Visibile e fenomenico-il principio obiettivato concretizza l’immagine e il sogno in un sfondo conoscitivo-dove l’intrinseco principio del “pensiero” in un pensare-determina la tangibilità-in un percorso in cui il contraddittivo “è”-deve divenire ed essere espresso come:
Il Delirio di Negazione.
Al centro del fenomeno che immagina il realizzarsi di un evento-ogni evento-come un eventuale manifestarsi di un architettura di questo sogno nel mostrarsi in un “momento” in cui l’immagine percepisce l’eventuale intro-missione del Delirio di Negazione.
L’evento in una considerazione effettiva e stabile non immagina-ma immagazzina il prospetto dell’involuzione-il retrostante corrispettivo della scansione del normo-uomo-che anela al desiderio artefatto del concetto del “vero”:
Il concretizzarsi del sogno in un concatenamento regolamentare-in parametri che tramutano l’effetto sognato con il tangibile realizzarsi del “momento” in cui la ri-considerazione trasborda ed elimina ogni “Delirio”-come un segno di Negazione:
Ora emerge l’Oltre-Uomo e la sua Negazione.
L’eterno-il segno di momentificazione-riduce la visione-il libido Desiderio di Negazione-in un fondamento del diminuente ed elementare determino-logico-indietro-all’indietro-oltrepassando l’immagine-nel tornare in un corrisposto e corrispettivo-ritorno di un autentico margine visuale:
La concreta immagine del desiderio-deve dimostrare nel suo diventare “desiderio”-di essere-“è”-ed avere il suo “muoversi”-in un assuntivo di compensazione-limito logicizzante e proiettare l’assenza di dolore.
Assenza compensata in un modificarsi continuo ma non modificante del nucleo del frenetico piacere e dolore-come piacere è dolore.
Non modificazione del tempo e del movimento crono affettivo-in una verità effettivamente stabilita:
L’apparire dei segni del Delirio-non stimolano-inducono al mero e immediato posizionarsi in una morsa che stritola l’esplosione del Sé.
Come la natura potrebbe cambiare nel futuro, come in essa il disordine potrebbe prendere il sopravvento sull’ordine perché il disordine ha, come l’ordine, l’unità dell’essere e le forze della sostanza, della causa, dello spazio e del tempo;così la società potrebbe frantumarsi negl’individui sciolti da ogni legame e agenti secondo il caso o il bisogno”.
“La bandiera dell’Anticristo”E.Martucci
La parrocchia dell’anarchia redentrice a che punto è nella sua immobile forma “concreta”?**
L’accentrare il centro universo-logico di un principio di conservazione-verso la polarizzazione del concetto eletto a norma in un normo-uomo determina l’acquisizione della conoscenza del Sé.
La conoscenza concentra e raccoglie il consensuale determinare dell’evento che consuma e raccoglie ogni segno di esplicazione del “mondo personale”:
Il Sé Singolativo ricerca l’esclusività dell’Inferno Personale e brama il Delirio di Negazione!
La morsa del moderato e dell’assoluto stritola e spinge il Sé conoscitivo in un “esistere” regolato e omologato nel bilanciamento del principio di un osservante causa ed effetto.
L’equilibrio definisce la qualificazione di ogni immagine e della facoltà Io-Centrica:
Il “quanto” “è”-quantifica il qualora sia qualcosa in un disposto equilibrio.
Il bilanciamento-attraversa parametri posti in posizione nel porre l’atto individuale-come la misura programmatica nel mantenimento e nella condotta equilibrata.
Regolare-“l’equilibrio” del disporre quantifica il “quanto” in qualunque modo sia-nell’essere “qualunque”.
L’andamento bilanciato colloca la “ragione” come una determinazione in un logico postulato di conten-inzione dell’effetto prodotto dalla direzione e del processo continuativo del “muoversi”.
Il “metodo”-l’orientamento meccanico della “ragione- logifica-ogni affermazione del Sé-in un limite bilanciato posto e situato nel parametro: “agire”.
La realtà-il valore “oggetto”-è unica o è Unico l’Individuo che la “pensa”?
L’uguaglianza:il dato di fatto-postulati dell’affermazione del concetto e del criterio del concreto realizzarsi in anestesia per la designazione del normo-uomo-che comprende la compensazione dell’uguale-in una eguale forma-che forma la perequazione e il presupposto nel postulare l’atto “agire”.
L’armonico interporsi in un realizzare che la forma “oggetto” sia il reale valore-nel quantificare l’immagine intercorsa in un “passaggio”nel profondo del Sé esistentivo
Esiste l’antinomia che converge in un desiderio di Negazione-se esiste “l’atto” come pulsione dissonante rispetto alla “realtà” che crea unità e armonia?
Può convergere una discrepanza rispetto al converso-se è mutante?
La mutazione non raggruma le parti dell’eguale-in una connessione tra il desiderio dell’oggetto “realizzato” attraverso l’immagine facoltativa-se non esiste l’unità armonica che rapporta la consequenzialità di un processo di norme costitutive e normo-corrispondenti al ruolo del criterio della “realtà” e del metro di giudizio.
La legge-ordine-della comunità-ordine esprime il suo non prevalicare-in nessun modo il” momento” in cui emerge il Delirio di Negazione:
Momento in un metodo comune-nel diritto di un uguale forma-che dirige e si “forma”-in un precetto a parametro di “veridicità”.
“C'è una falsa percezione delle relazioni sociali che intralcia la loro sovversione. Le relazioni
sono attività, processi, interazioni, non esseri o cose che agiscono o che hanno volontà.
Quando agisco o mi relaziono, ho volontà una volta che ho reso propriamente mia l'attività
o la relazione.Visto che la classe, la razza, il genere, ecc, sono relazioni sociali, esse non
possono avere né volontà né consapevolezza.Quando ritengo che esse ce l'abbiano, la mia
percezione del mondo diventa perseguitata dai fantasmi; io vengo posseduto dalla mia falsa
percezione di queste relazioni”.
“Io e la Mia Proprietà: Interazione Egoista” My Own N.2
L’Alter-Ego del sogno e dell’immagine non alterata- è stabilita e conforme nel senso adotto in un normo-uomo-che accentra e attenua il suo “essere” in un organico posizionarsi tra la causa effettuale e la norma prodotta dal confluire e collocarsi nel disposto e distensivo ordine di causa.
L’armonia “adotta” la riduzione del Desiderio di Negazione-nel ridimensionare e limitare in un limite che rappresenta l’organicità dell’”essere” e della sua causa effettuale:
L’accrescere in una diminuzione del sogno e del Libido Distruttivo-placa ogni istinto Egotista-e spinge e respinge-allo stesso modo e con lo stesso tempo-l’annichilimento del proprio Desiderio-che moltiplica e potenzia l’Individuo che vuole essere “annientato”.
Il “tempo” e il “modo” organico alla disposizione effettuale ricerca il vano susseguirsi in un automatismo concatenato al “vero” e piega e domina “l’agire” in una conduzione con una formula di obbedienza alla “realtà vera”:
La “vera realtà” è vera in quanto il moto del codice-ordine- posiziona l’accrescere diminutivo-nell’oggetto-forma-componendo il contesto coartato nella trama filo-consequenziale.
La composizione della forma oggetto-“immagina” l’immagine se è diretta in un formula espressiva di contenimento?
Il “contenuto” della forma oggetto-la vivificazione del sogno immaginato-diviene un blando ed equo “pensare” al come in quanto qualcosa sia “qualcuno”.
L’”equo” non attribuisce nessuna divario tra l’immagine immaginata e l’organico presentificare dell’immagine concretizzata-in cui- il normo-uomo-materializza la distanza come l’eguale in similitudine contigua alla “attribuzione”:
Se esiste un equidistanza-emerge che l’eguale desiderio immaginato non può divenire il “Desiderio” Singolativo-in quanto e per il quale-l’attribuzione è simile in un organico di causa effettuale.
La differenza-il differire tra l’eguale e il sogno-è presentificato-in un omogeneo e armonioso-deflettivo mono-cromatico e monotono “reale”-realizzarsi del concreto “momento”.
L’atono interpretativo in una monotonia crono-affettiva-porta e pone al “deperimento” di ogni irregolare e multiforme Desiderio di Negazione.
Il Desiderio in un affezione edotta nella “malattia sociale” deduce che l’interpretazione non può e non deve essere “affermata” in un Individuo che brama il suo Inferno Personale!
Ogni uomo è proprietario della propria potenza, e lo è quando si sente unico. In tal modo ogni individuo, ponendo la propria causa in sé, questa riposa sul suo creatore effimero e caduco, che si divora da sé stesso — ossia riposa sul nulla”.
“L’Unico e la sua proprietà”M.Stirner
La “ragione” tende ma non desidera-in un andare “oltre”-verso l’Oltre-Uomo-che può esistere “esistendo”?
L’Oltre-Uomo penetra dentro la “sostanza” celata nello spazio e nel tempo-tra la causa e l’effetto-in una morsa nel dominio logico e centrico della “ragione”-vivendo il “vissuto“ di un esistenza nel “necessario” evento attinente al corpo-oggetto e alla coscienza dell’insieme e dell’unità nel soggetto che interpreta l’atono riverso dentro la “sostanza”.
Il concetto di materia attribuito dall’atono riverarsi dentro la “sostanza” transla e transfigura il “celarsi” come un qualcosa di insostenibile-non producibile:
La figura conoscitiva-diviene l’aspetto intrinseco nel complesso caleidoscopo di sogni e desideri di Negazione-in una Negazione che non valuta-nega-il lecito supporre delle categorie coscientivate.
Il Desiderio di Negazione non conosce-inconosce-lo spazio e il tempo-il tramutarsi dell’evento determino-logico attraverso il “valutare” l’immagine come tempo spaziale:
La categoria del “reale” è l’immagine che la valutazione dell’unità dà configurando il necessario logico come la semplificazione del “contenuto”.
La chiave e il suo codice-ordine sono la gamma nel grado di giudizio dell’immagine reale e del “reale” configurato in ogni grado valorizzato dalla società.
Il valore della “verità”-categoria del conoscitivo interporsi dell’immagine contestualizzata con la sua figura nel “conoscere”-riceve la prospettiva di metodo determinato dall’unità.
Quale “verità” esprime il vero-esiste un'unica verità?
Il pensiero è l’eguale disposizione che misura ogni grado giudicato dal valore societario?
Il criterio di proporzione valuta l’immagine del sogno desiderato in una Negazione-come l’effetto nel provare dolore dell’individuo che lo valuta come il suo piacere.
Per l’Oltre-Uomo-Il dolore non è più “dolore” e il “piacere” non è più “piacere”:
Un multiplo orgasmo di sensazioni non “concretizzano”-annettendo un piacere al dolore e il piacere nel dolore e nientificano la morte come dolore-dando piacere e dolore in un caos molteplice e complesso di “sfregamenti”.
Il sorgere di un desiderio di Nientificazione-il Delirio di Negazione-pone l’Individuo al di sopra delle leggi morali dell’uomo che ricerca la morte nel desiderio del “bene comune”.
L’esperire del Desiderio Libido Distruttivo-nega la codificazione armonica e vacua dell’utile danno e della modificazione Istintuale dell’Uno-che-ripetiamo-Attenta alle strutture della società-la “tutta” società-come e dove e quando “sceglie di affermarsi”!
La modificazione-il meccanico incedere dell’uguale per tutti nel “tutto” armonico-contempla l’assimilazione in una serie-logico assuntiva-nel logico sequenziale che tramuta il “vero” nel certo veritiero.
Il valore societario pone-riporta-l’utile al danno razionale della causa di ragione-come l’interpretazione di ogni sogno immaginato e del Desiderio di Negazione.
Uguale in un intendere che il giudizio valutativo sia la trama filo consequenziale della vera “verità” e l’effettivamente stabile-in un definire il concetto di uguaglianza:
Uguale per uguale-“uguale” nel giudizio definito nella determinazione normativa.
Il “pratico”-l’imposizione della ragione-il criterio della determinazione dell’eguale in entrambi-l’uno e l’altro-sono unità in entrambi gli eguali.
“Compulsivo il sintomo ricerca e accentua l’incubo orgasmico in un a-forma in cui Il dominio sul corpo è frantumato espellendo le pulsioni vitali in un azzeramento che pretende l’annientamento e il nulla riflette il vuoto nel nulla-nullificante: desiderio e conflitto
emergono in un disperato alito di morte”.
“L’Abisso Nichilista” Ed.Cerbero
Segmenti di interposta schizofrenia mutano ogni desiderio in un alterazione in un Desiderio di Negazione:
Il Delirio è il Desiderio di decomposizione e annientamento di ogni spirito con-scientivo e di stabile effetto-è tramuta l’agire in un frammentazione compulsiva atta a “conoscere” lo stimolo auto-distruttivo nella sua A-forma.
La trasformazione del Delirio e del Desiderio trasfigurano e selezionano gli eventi-in una morte della morte nel reale “realificato”.
La stimolazione in un impulso schizza e si deforma-non distingue e non realizza-compone e decompone annientando ogni margine a margine del limite distinguibile:
L’Oltre-Uomo-oltrepassa-“l’oltre” e il margine fattuale?
La” materia”del concreto concetto eletto è in un confine di un induttivo “margine”e comprime e non estende-vanifica e verifica l’assottigliarsi dell’evento che denota l’atto del movimento in un margine dirittuale e termina nel “possibile” spazio e tempo in una causa effettuale.
L’Oltre-Uomo spinge verso “l’oltre”-ma l’oltre dove è “confinato”?
Il Delirio distruttivo afferma se stesso-si diffonde ed estende il suo Potere dentro il corpo che vertiginoso vomita la sua essenza-fuori e dentro-fino allo spasimo finale!
L’Unico si staglia e rimane Unico:L’Individuo Egoista-il Nichilista Distruttore!
Federico Buono “Compulsivo”

*La sindrome di Cotard-il Delirio Nichilistico-tema affrontato e approfondito nei testi “L’Abisso Nichilista” e il “Desiderio Abissale”-che prosegue con il testo ultimo “Il Delirio di Negazione”-esplica e rende necessario l’addentrarsi nelle non-forme di elevazione dell’Individuo:tema che l’anarchico della “concretezza” evita per non dover “dibattere”di Egotismo e della distruzione di ogni parametro di identificazione con la normalità e la società valorizzata.
**Dal testo-”Barcellona:comunicato d’azioni anarchiche e risposta ai Nichilisti”-si evince che i parrocchiani della chieda redentrice dell’anarchia non “intendono” cosa e che significato abbiano le parole che A-determinate significano:”Agire” e “Attentare”-“Individuo” ed “Ego”-“Distruzione”.
Al gruppo di guerriglia “Anarquistas Nihilista” esprimo la mia Affinità e a proseguire con Attentati che spezzino e annientino la morale di questi quattro cristiani sociali!
http://it.contrainfo.espiv.net/2013/03/03/barcellona-comunicato-dazioni-anarchiche-e-risposta-ai-nichilisti/

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