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Este texto representa la continuaciòn de “L’Abisso
Nichilista” e “Desiderio Abissale”
En una non-busca del Poder Singulativo Existencial en el
alcance de la asì llamada “locura”.
En texto he puesto una nota en
respuesta a la parroquia de la anarquia redentora- que aclara su propria mierda
moral con el texto “Barcellona:comunicato
d'azioni anarchichei e risposta ai Nichilisti".
Adelante por el Nihilismo Destructor-y afinidad a los
bombarderos del grupo de guerrilla “Anarquistas Nihilista”!
Fede
“Compulsivo”
(Nota de R: el penoso texto al que se refiere el compañero
se puede leer aquí
Comunicado de acciones
anarquistas y respuesta a los compañeros nihilistas
DEDICATO ALLA MIA AFFINE
NICHILISTA SARA ZAPPAVIGNA!
IL DELIRIO DI
NEGAZIONE-NIENT-ISMI
“Guardando
fuori della finestra, fissò le stelle e volle che cessassero d’esistere. Le
stelle sparirono.Volle poi che tutta l’altra gente cessasse d’esistere, e
l’ospedale si fece stranamente silenzioso, ancor più silenzioso del
solito.Passò poi al mondo, e si ritrovò sospeso nel vuoto.Con la stessa
facilità si liberò del proprio corpo, e poi giunse finalmente ad annullare se
stesso”.
“Il Solipsista” Fredric Brown
Nel profondo degli Abissi Nichilisti-l’Individuo
ricerca la sperimentazione dell’Io-e del Sé Annientativo-e nel fondo del
rimanente esplorativo- prevede e annette la sua illusione-il suo mondo
rappresentativo-in un erogeno pulsare atto a provocare-stati di non
determinazione-in una distruzione maniacale-del suo non oggetto-in un compulso
irritare uno “sfregamento” discorde che diverge ed è difforme-in un “mondo
interiore”.
Il brivido illude-ma dove “palpa” la percezione
fattiva del reale in un incubo orgasmico?
Il “reale”-il fenomeno oggetto-diviene la
proiezione della causa e dell’effetto in una a-causa -senza nessun effetto.
L’effetto è casuale e nel modo pertinente al
motivo per il quale-la causa produce l’effetto-agendo e stimolando la forma
oggetto-a cui si è dato il “motivo” per agire.
Il pensiero-senza attrito-determina la logica
producente nel fenomeno che corrisponde alla cronologica anestesia che
sintetizza in un condensare il movimento del corpo nel concepire l’atto.
La metodo-logia-l’ordinamento determinato di ogni
fondamento teorico-circoscrive e definisce-la definizione dell’atto-come
supposto limite definito e stabilito in un calcolo nel computare-e nel
determinarne la causa.
L’oggetto include e fissa il calcolo dell’oggetto
e il suo fenomeno-come una numerazione permanente in un consequenziale
continuativo e identico-preciso e continuato-in un procedere nella scansione
determino-logica dell’atto-che rimane omogeneo.
Ogni senso è un solo senso-riconosciuto e
assimilato dalla forma oggetto-e il fenomeno produce un percorso uniforme-che
segue e insegue-non segue ma segue-e si adatta al qualcosa che precisa la linea
che è conseguente al comprendere-il “qualcosa” che si sta inseguendo.
Il “riconoscere” comprende la sequenza di
adattabilità-in cui si verifica il punto determinato-attendibile-stabilito-in
cui il corpo esprime-e coagula dentro al fondo del proprio Sé esistentivo-l’ordinario
esprimentesi della causa e il suo effetto.
Il
nesso avanza un ipotesi-l’ipotesi deflette in un ponderare la teoria
ipotizzata-per cui-lo stabile effetto della procedura scansiona il prodotto-che
segue ma non segue-e si adatta a quel “qualcosa” che rimane ristretto e
limitato nel nesso tra la causa e l’effetto.
Il convenuto limite- stabilisce che il “fondo”
esistentivo-non può prevedere l’”attorno”-da cui si esige una scansione
procedurale-in un seguito che segue ma non insegue e si adatta e riduce ogni
ipotesi che spezza l’ipotesi del metodo e della tecnica-in cui-il
metodolo-logico spazio si riduce e diventa un angusto posizionarsi nella
semplificazione in un effetto per la causa.
La forma riconosciuta dal fondo del Sé
esistentivo-ha il suo “luogo” nel pensare e nel portare a compimento il passo
che succede nel muoversi dalla “forma” semplificata dell’oggetto e del
fenomeno-nel fenomeno stesso-in cui-esiste un “corpo” che procede continuo e
costante-nel regolare un simile al simile che è il “pari” di tutto-in tutto e
per tutto.
Incessante si muove dentro il fondo Abissale-il
“rimanente”-e si mescola e combina-senza nessuna separazione di ogni bene e di
ogni male.
“..non ho lo stomaco” “non ho la testa”, o nella
loro trasformazione “il mio cuore è diventato di pietra”; dello spirito “sono
senza anima”; dei beni materiali “non ho abiti”, “non ho casa”, “non ho cibo” e
relazionali “non ho famiglia”; dell’intera persona “non ho nome”, “non ho
passato”, “non ho età”.
“La sindrome di Cotard:la convinzione di essere
morti”*
Il limite fissa l’immobile “riflettere” come la
sensazione di un atomismo con-producente il delimito prodotto in un abituale e
definito permanente ed effettivamente stabile:”pensare”.
L’illusione prospettiva-“è”-si muove in
profondità-dando immagini e raffigurazioni della “cosa”-di un atto-e del
momento in un viverlo-va a fondo e risale-sprofonda e riemerge-nitido e
opaco-massimo e minimo-incontra angoli e resistenze-il nulla e il tutto-e
lentamente ritorna nel “fondo” del Sé.
La prospettiva-la visuale che sfondo ha davanti a
sé e nel “mondo vero”?
L’immoto perdurare della visuale della forma
oggetto-restringe-deve conservare il “bene” della società valorizzata-in cui
persevera lo stabile effetto invariabile nel preservare il “grado” di unità che
prosegue-e consiste in un eterogeneo immodificato-in un criterio logico nella
forma “forma”-che configura l’immagine e il modello ristretto in un ambito causale
ed effettivo.
Il tratto somatico della forma oggettuale-è il
principio codificato della struttura figurativa ed espressiva di una logica
conseguente in un consequenziale tramutarsi della figura-attraverso il divenire
del contesto in cui l’oggetto si modifica-in disposizione dello schema-tra
cui-e per cui-il “qualcosa” è l’immagine e il principio costituito.
Il parametro-ricerca e ottiene dal mezzo
“fine”-l’immagine contestualizzata-attraverso il metro di giudizio-che
considera-il ri-considerativo-ogni qual volta emerge il Delirio di Negazione.
Il
normo-uomo elegge lo scopo della misura contundente nella formula per il bene e
nel bene-in un amalgamare la ragione con lo scopo in cui il bene si muove e
ordina il “comprendere” come grado normativo in cui si muove l’effetto
dell’oggetto “forma” concatenato al ri-considerativo effettuale.
L’effetto comprende una serie di scale di valori
normativi che regolano l’oggetto che è formato dalla “forma” nel contesto e nel
criterio normo-moralizzato.
Il concetto non distingue la relazione
dell’oggetto “forma” che produce il comprendere:il motivo dello schema di
assunzione dell’assoluto:
In assoluto tutto il “quanto” deve essere e dire
il vero del “qualcosa” esprimente il quanto qualunque in qualunque modo non
modificato in un modello-ordine.
Il normo-uomo semplifica fino a reclamare la
“forma” contestualizzata nell’oggetto in un intreccio di sequenze logico
espressivo e determino-logiche.
Lo spazio che occupa la forma è il contesto del
muoversi in una dinamica di disciplina normativa dal “quanto” al “qualcosa” in
un flusso che è mono tematizzato dalla presenza del rapporto “scopo
oggetto”-causa effettuale-ed effetto in una causa.
Il tempo del movente dinamico-si tramuta continuo
in un immobile pensare al “quanto” sia “qualcosa”-in quanto la misura deve
essere e rimanere in un parametro tra la causa e l’effetto contestualizzato
nella forma oggetto.
La dinamica ordina l’espressione di un
ipotesi-costantemente con un concetto del “normo-dotato”--attraverso una
metodolo-gia che applica l’utile stabile in un effetto stabilizzante:
Stabile e retro –attivo nel pensare che il
proprio oggetto sia la forma applicata dalla norma che configura la non facoltà
esistentiva.
“Perseveriamo nella vita proprio perché essa
non si regge sul nulla,perché non ha neanche l’ombra di un argomento.La morte è
troppo esatta:ha tutte le ragioni dalla sua.Misteriosa per i nostri
istinti,dinnanzi alla nostra riflessione si dimostra limpida,priva di
seduzioni,e senza le false attrattive dell’ignoto”.
“Variazioni sulla morte” “Sommario di
decomposizione”E.Cioran
Il reale e l’autentico effettivo-in un conforme
produrre un sogno e l’immagine autentica di una scansione procedurale
atomistica-in un intrinseco materializzarsi della forma concreta e dinamica nel
porre l’oggetto casuale in un effetto per la sua causa.
Visibile e fenomenico-il principio obiettivato
concretizza l’immagine e il sogno in un sfondo conoscitivo-dove l’intrinseco
principio del “pensiero” in un pensare-determina la tangibilità-in un percorso
in cui il contraddittivo “è”-deve divenire ed essere espresso come:
Il Delirio di Negazione.
Al
centro del fenomeno che immagina il realizzarsi di un evento-ogni evento-come
un eventuale manifestarsi di un architettura di questo sogno nel mostrarsi in
un “momento” in cui l’immagine percepisce l’eventuale intro-missione del
Delirio di Negazione.
L’evento in una considerazione effettiva e
stabile non immagina-ma immagazzina il prospetto dell’involuzione-il
retrostante corrispettivo della scansione del normo-uomo-che anela al desiderio
artefatto del concetto del “vero”:
Il concretizzarsi del sogno in un concatenamento
regolamentare-in parametri che tramutano l’effetto sognato con il tangibile
realizzarsi del “momento” in cui la ri-considerazione trasborda ed elimina ogni
“Delirio”-come un segno di Negazione:
Ora emerge l’Oltre-Uomo e la sua Negazione.
L’eterno-il segno di momentificazione-riduce la
visione-il libido Desiderio di Negazione-in un fondamento del diminuente ed
elementare determino-logico-indietro-all’indietro-oltrepassando l’immagine-nel
tornare in un corrisposto e corrispettivo-ritorno di un autentico margine
visuale:
La concreta immagine del desiderio-deve
dimostrare nel suo diventare “desiderio”-di essere-“è”-ed avere il suo
“muoversi”-in un assuntivo di compensazione-limito logicizzante e proiettare
l’assenza di dolore.
Assenza compensata in un modificarsi continuo ma
non modificante del nucleo del frenetico piacere e dolore-come piacere è
dolore.
Non modificazione del tempo e del movimento crono
affettivo-in una verità effettivamente stabilita:
L’apparire dei segni del Delirio-non
stimolano-inducono al mero e immediato posizionarsi in una morsa che stritola
l’esplosione del Sé.
“Come la natura potrebbe cambiare nel futuro,
come in essa il disordine potrebbe prendere il sopravvento sull’ordine perché
il disordine ha, come l’ordine, l’unità dell’essere e le forze della sostanza,
della causa, dello spazio e del tempo;così la società potrebbe frantumarsi
negl’individui sciolti da ogni legame e agenti secondo il caso o il bisogno”.
“La bandiera dell’Anticristo”E.Martucci
La parrocchia dell’anarchia redentrice a che
punto è nella sua immobile forma “concreta”?**
L’accentrare il centro universo-logico di un
principio di conservazione-verso la polarizzazione del concetto eletto a norma
in un normo-uomo determina l’acquisizione della conoscenza del Sé.
La conoscenza concentra e raccoglie il
consensuale determinare dell’evento che consuma e raccoglie ogni segno di esplicazione
del “mondo personale”:
Il Sé Singolativo ricerca l’esclusività
dell’Inferno Personale e brama il Delirio di Negazione!
La
morsa del moderato e dell’assoluto stritola e spinge il Sé conoscitivo in un
“esistere” regolato e omologato nel bilanciamento del principio di un
osservante causa ed effetto.
L’equilibrio definisce la qualificazione di ogni
immagine e della facoltà Io-Centrica:
Il “quanto” “è”-quantifica il qualora sia
qualcosa in un disposto equilibrio.
Il bilanciamento-attraversa parametri posti in
posizione nel porre l’atto individuale-come la misura programmatica nel
mantenimento e nella condotta equilibrata.
Regolare-“l’equilibrio” del disporre quantifica
il “quanto” in qualunque modo sia-nell’essere “qualunque”.
L’andamento bilanciato colloca la “ragione” come
una determinazione in un logico postulato di conten-inzione dell’effetto
prodotto dalla direzione e del processo continuativo del “muoversi”.
Il “metodo”-l’orientamento meccanico della
“ragione- logifica-ogni affermazione del Sé-in un limite bilanciato posto e
situato nel parametro: “agire”.
La realtà-il valore “oggetto”-è unica o è Unico
l’Individuo che la “pensa”?
L’uguaglianza:il dato di fatto-postulati
dell’affermazione del concetto e del criterio del concreto realizzarsi in
anestesia per la designazione del normo-uomo-che comprende la compensazione
dell’uguale-in una eguale forma-che forma la perequazione e il presupposto nel
postulare l’atto “agire”.
L’armonico interporsi in un realizzare che la
forma “oggetto” sia il reale valore-nel quantificare l’immagine intercorsa in
un “passaggio”nel profondo del Sé esistentivo
Esiste l’antinomia che converge in un desiderio
di Negazione-se esiste “l’atto” come pulsione dissonante rispetto alla “realtà”
che crea unità e armonia?
Può convergere una discrepanza rispetto al
converso-se è mutante?
La mutazione non raggruma le parti dell’eguale-in
una connessione tra il desiderio dell’oggetto “realizzato” attraverso
l’immagine facoltativa-se non esiste l’unità armonica che rapporta la
consequenzialità di un processo di norme costitutive e normo-corrispondenti al
ruolo del criterio della “realtà” e del metro di giudizio.
La legge-ordine-della comunità-ordine esprime il
suo non prevalicare-in nessun modo il” momento” in cui emerge il Delirio di
Negazione:
Momento in un metodo comune-nel diritto di un
uguale forma-che dirige e si “forma”-in un precetto a parametro di
“veridicità”.
“C'è una falsa percezione delle relazioni sociali
che intralcia la loro sovversione. Le relazioni
sono attività, processi, interazioni, non esseri
o cose che agiscono o che hanno volontà.
Quando agisco o mi relaziono, ho volontà una
volta che ho reso propriamente mia l'attività
o la relazione.Visto che la classe, la razza, il
genere, ecc, sono relazioni sociali, esse non
possono
avere né volontà né consapevolezza.Quando ritengo che esse ce l'abbiano, la mia
percezione del mondo diventa perseguitata dai
fantasmi; io vengo posseduto dalla mia falsa
percezione di queste relazioni”.
“Io e la Mia Proprietà: Interazione Egoista” My
Own N.2
L’Alter-Ego del sogno e dell’immagine non
alterata- è stabilita e conforme nel senso adotto in un normo-uomo-che accentra
e attenua il suo “essere” in un organico posizionarsi tra la causa effettuale e
la norma prodotta dal confluire e collocarsi nel disposto e distensivo ordine
di causa.
L’armonia “adotta” la riduzione del Desiderio di
Negazione-nel ridimensionare e limitare in un limite che rappresenta
l’organicità dell’”essere” e della sua causa effettuale:
L’accrescere in una diminuzione del sogno e del
Libido Distruttivo-placa ogni istinto Egotista-e spinge e respinge-allo stesso
modo e con lo stesso tempo-l’annichilimento del proprio Desiderio-che
moltiplica e potenzia l’Individuo che vuole essere “annientato”.
Il “tempo” e il “modo” organico alla disposizione
effettuale ricerca il vano susseguirsi in un automatismo concatenato al “vero”
e piega e domina “l’agire” in una conduzione con una formula di obbedienza alla
“realtà vera”:
La “vera realtà” è vera in quanto il moto del
codice-ordine- posiziona l’accrescere diminutivo-nell’oggetto-forma-componendo
il contesto coartato nella trama filo-consequenziale.
La composizione della forma oggetto-“immagina”
l’immagine se è diretta in un formula espressiva di contenimento?
Il “contenuto” della forma oggetto-la
vivificazione del sogno immaginato-diviene un blando ed equo “pensare” al come
in quanto qualcosa sia “qualcuno”.
L’”equo” non attribuisce nessuna divario tra
l’immagine immaginata e l’organico presentificare dell’immagine
concretizzata-in cui- il normo-uomo-materializza la distanza come l’eguale in
similitudine contigua alla “attribuzione”:
Se esiste un equidistanza-emerge che l’eguale
desiderio immaginato non può divenire il “Desiderio” Singolativo-in quanto e
per il quale-l’attribuzione è simile in un organico di causa effettuale.
La differenza-il differire tra l’eguale e il
sogno-è presentificato-in un omogeneo e armonioso-deflettivo mono-cromatico e
monotono “reale”-realizzarsi del concreto “momento”.
L’atono interpretativo in una monotonia
crono-affettiva-porta e pone al “deperimento” di ogni irregolare e multiforme
Desiderio di Negazione.
Il Desiderio in un affezione edotta nella
“malattia sociale” deduce che l’interpretazione non può e non deve essere
“affermata” in un Individuo che brama il suo Inferno Personale!
“Ogni uomo è proprietario della propria potenza, e lo è quando si sente
unico. In tal modo ogni individuo, ponendo la propria causa in sé, questa
riposa sul suo creatore effimero e caduco, che si divora da sé stesso — ossia
riposa sul nulla”.
“L’Unico e la sua proprietà”M.Stirner
La “ragione” tende ma non desidera-in un andare
“oltre”-verso l’Oltre-Uomo-che può esistere “esistendo”?
L’Oltre-Uomo penetra dentro la “sostanza” celata
nello spazio e nel tempo-tra la causa e l’effetto-in una morsa nel dominio
logico e centrico della “ragione”-vivendo il “vissuto“ di un esistenza nel
“necessario” evento attinente al corpo-oggetto e alla coscienza dell’insieme e
dell’unità nel soggetto che interpreta l’atono riverso dentro la “sostanza”.
Il concetto di materia attribuito dall’atono
riverarsi dentro la “sostanza” transla e transfigura il “celarsi” come un
qualcosa di insostenibile-non producibile:
La figura conoscitiva-diviene l’aspetto
intrinseco nel complesso caleidoscopo di sogni e desideri di Negazione-in una
Negazione che non valuta-nega-il lecito supporre delle categorie coscientivate.
Il Desiderio di Negazione non
conosce-inconosce-lo spazio e il tempo-il tramutarsi dell’evento
determino-logico attraverso il “valutare” l’immagine come tempo spaziale:
La categoria del “reale” è l’immagine che la
valutazione dell’unità dà configurando il necessario logico come la
semplificazione del “contenuto”.
La chiave e il suo codice-ordine sono la gamma
nel grado di giudizio dell’immagine reale e del “reale” configurato in ogni
grado valorizzato dalla società.
Il valore della “verità”-categoria del
conoscitivo interporsi dell’immagine contestualizzata con la sua figura nel
“conoscere”-riceve la prospettiva di metodo determinato dall’unità.
Quale “verità” esprime il vero-esiste un'unica
verità?
Il pensiero è l’eguale disposizione che misura
ogni grado giudicato dal valore societario?
Il criterio di proporzione valuta l’immagine del
sogno desiderato in una Negazione-come l’effetto nel provare dolore
dell’individuo che lo valuta come il suo piacere.
Per l’Oltre-Uomo-Il dolore non è più “dolore” e
il “piacere” non è più “piacere”:
Un multiplo orgasmo di sensazioni non
“concretizzano”-annettendo un piacere al dolore e il piacere nel dolore e
nientificano la morte come dolore-dando piacere e dolore in un caos molteplice
e complesso di “sfregamenti”.
Il sorgere di un desiderio di Nientificazione-il
Delirio di Negazione-pone l’Individuo al di sopra delle leggi morali dell’uomo
che ricerca la morte nel desiderio del “bene comune”.
L’esperire
del Desiderio Libido Distruttivo-nega la codificazione armonica e vacua
dell’utile danno e della modificazione Istintuale dell’Uno-che-ripetiamo-Attenta
alle strutture della società-la “tutta” società-come e dove e quando “sceglie
di affermarsi”!
La modificazione-il meccanico incedere
dell’uguale per tutti nel “tutto” armonico-contempla l’assimilazione in una
serie-logico assuntiva-nel logico sequenziale che tramuta il “vero” nel certo
veritiero.
Il valore societario pone-riporta-l’utile al
danno razionale della causa di ragione-come l’interpretazione di ogni sogno
immaginato e del Desiderio di Negazione.
Uguale in un intendere che il giudizio valutativo
sia la trama filo consequenziale della vera “verità” e l’effettivamente
stabile-in un definire il concetto di uguaglianza:
Uguale per uguale-“uguale” nel giudizio definito
nella determinazione normativa.
Il “pratico”-l’imposizione della ragione-il
criterio della determinazione dell’eguale in entrambi-l’uno e l’altro-sono
unità in entrambi gli eguali.
“Compulsivo il sintomo ricerca e accentua
l’incubo orgasmico in un a-forma in cui Il dominio sul corpo è frantumato
espellendo le pulsioni vitali in un azzeramento che pretende l’annientamento e
il nulla riflette il vuoto nel nulla-nullificante: desiderio e conflitto
emergono in un disperato alito di morte”.
“L’Abisso Nichilista” Ed.Cerbero
Segmenti di interposta schizofrenia mutano ogni
desiderio in un alterazione in un Desiderio di Negazione:
Il Delirio è il Desiderio di decomposizione e
annientamento di ogni spirito con-scientivo e di stabile effetto-è tramuta
l’agire in un frammentazione compulsiva atta a “conoscere” lo stimolo
auto-distruttivo nella sua A-forma.
La trasformazione del Delirio e del Desiderio
trasfigurano e selezionano gli eventi-in una morte della morte nel reale
“realificato”.
La stimolazione in un impulso schizza e si
deforma-non distingue e non realizza-compone e decompone annientando ogni
margine a margine del limite distinguibile:
L’Oltre-Uomo-oltrepassa-“l’oltre” e il margine
fattuale?
La” materia”del concreto concetto eletto è in un
confine di un induttivo “margine”e comprime e non estende-vanifica e verifica
l’assottigliarsi dell’evento che denota l’atto del movimento in un margine
dirittuale e termina nel “possibile” spazio e tempo in una causa effettuale.
L’Oltre-Uomo spinge verso “l’oltre”-ma l’oltre
dove è “confinato”?
Il
Delirio distruttivo afferma se stesso-si diffonde ed estende il suo Potere
dentro il corpo che vertiginoso vomita la sua essenza-fuori e dentro-fino allo
spasimo finale!
L’Unico si staglia e rimane Unico:L’Individuo
Egoista-il Nichilista Distruttore!
Federico Buono “Compulsivo”
*La sindrome di Cotard-il Delirio
Nichilistico-tema affrontato e approfondito nei testi “L’Abisso Nichilista” e
il “Desiderio Abissale”-che prosegue con il testo ultimo “Il Delirio di
Negazione”-esplica e rende necessario l’addentrarsi nelle non-forme di
elevazione dell’Individuo:tema che l’anarchico della “concretezza” evita per
non dover “dibattere”di Egotismo e della distruzione di ogni parametro di
identificazione con la normalità e la società valorizzata.
**Dal testo-”Barcellona:comunicato d’azioni
anarchiche e risposta ai Nichilisti”-si evince che i parrocchiani della
chieda redentrice dell’anarchia non “intendono” cosa e che significato abbiano
le parole che A-determinate significano:”Agire” e “Attentare”-“Individuo” ed
“Ego”-“Distruzione”.
Al gruppo di guerriglia “Anarquistas Nihilista”
esprimo la mia Affinità e a proseguire con Attentati che spezzino e annientino
la morale di questi quattro cristiani sociali!
http://it.contrainfo.espiv.net/2013/03/03/barcellona-comunicato-dazioni-anarchiche-e-risposta-ai-nichilisti/
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